Tour dei 5 Colli  STRADALE

Moto

La Valle di Susa è un passaggio quasi obbligato per accedere a Ovest nelle Alpi Francesi, alle grandi strade asfaltate dei Colli Alpini. Quelli resi famosi soprattutto dal Tour de France e anche dal Giro d’Italia, che si intersecano nella Route des Grandes Alpes, storico itinerario per i turisti motorizzati nato nella Bella Epoque e che porta da Nizza al Lago di Ginevra.

Un assaggio di questi percorsi si può fare – partendo dalla Valle di Susa – con un anello di circa 240 Km e oltre 5.000 metri di dislivello complessivo in salita che qui riportiamo con arrivo e partenza da Susa. Ma ovviamente il Tour dei 5 Colli si può percorrere allo stesso modo con base e ritorno in qualsiasi punto della Valle.

È un tour fantastico alla scoperta di alcuni passi delle Alpi appena oltre confine in mezzo a panorami spettacolari, adatti alle moto, che però trasudano storie di Grande Ciclismo.

Susa- Moncenisio – Haute Maurienne

Il primo tratto porta al Colle Del Moncenisio, percorrendo i tornanti della Strada Napoleonica, che si impennano verso Giaglione, poi con alcuni rettifili, arrivano alla vecchia Dogana di Bar Cenisio per raggiungere quindi il confine attuale prima della Piana di San Nicolao. Lungo il percorso si possono vedere i resti di alcune gallerie della Ferrovia Fell e le vecche Regie Case Cantoniere, purtroppo abbandonate.

Fondale del lungo rettifilo è la Gran Scala con le sue caratteristiche protezioni, i piliers , in pietra rinzaffata e con i caratteristici cappelli scolpiti a mano.

Si sale così lungo la strada che costeggia la diga e il Lago del Moncenisio, fra i Forti Varisello e Roncia e sovrastati dalla Turra scoprendo l’immenso scenario di uno dei luoghi più amati delle Alpi. E attenzione alle marmotte che attarversano lungo il percorso!

Toccati i 2.083 metri di quota al Colle, si scende nella Haute Maurienne con una bella serie di tornanti mozzafiato lungo la D1006. Si attraversano Lanslebourg,  Termignon, Sollieres-Sardieres e Bramans. 

Proponiamo ai biker di salire ad Aussois e raggiungere Modane dalla cosiddetta ”strada vecchia”.

In questo caso prima di arrivare a Modane, sulla sinistra,  si staglia a picco sulle Gorge dell’Arc l’imponente sistema di fortificazioni sabaude ottocentesche della Barriera dell’esseillon, un sistema di 5 Forti perpendicolari a terrazza che sbarra l’intero versante destro orografico della Valle rispetto all’Arc. In gran parte restaurato e visitabile, anche attraverso alcune vie ferrate mozzafiato. Un vero e proprio campo trincerato di pietra, all’interno del quale potevano essere attestati circa 10.000 uomini.

Superata Modane, sbocco del tunnel ferroviario del 1861, ancora in esercizio (in attesa venga realizzato il nuovo tunnel di base di 57 kilometri da St. Jean de Maurienne a Susa) e di quelli autostradali, si scende ancora lungo la E70, fra il fiume, la ferrovia e l’autostrada fino a raggiungere Saint Michel De Maurienne a 711 metri

Saint Michel De Maurienne – Col Du Telegraphe – Col Du Galibier

Al centro del paese si svolta a sinistra in direzione di Valloire. Al Galibier mancano 35,2 kilometri e 2.072  metri di dislivello in salita. Il che ci deve far pensare, guidando la moto, con il massimo rispetto ai tantissimi ciclisti che si supereranno lungo la salita. La sua storia ciclistica comincia nel 1911, quando i pionieri del Tour lo affrontarono con biciclette da 15 kili  e senza cambio, su una strada che era poco più di una mulattiera carrabile.

Si attraversa l’Arc e la ferrovia su un ponte, quindi si inizia la salita che in mezzo ai boschi in  14 tornanti raggiunge il Col du Télégraphe a 1.566 metri di quota, salendo lungo i quali si gode il panorama sulla Valle verso Saint Jean de Maurienne, con il massiccio sbarramento delle chiuse di Saint Martin de la Porte. Il Colle mette in comunicazione la Valle dell’Arc, con la sua laterale Valle della Valloirette, un ripido canyon stretto e boscato.

Anche qui naturalmente c’è un Forte, stavolta di costruzione francese e di fine ‘800: è il Fort Du Télégraphe (1.613 m.) raggiungibile da una stradina non asfaltata: uno splendido punto panoramico. Il Forte è stato costruito dove c’era una postazione di telegrafia ottica a braccia mobili Chappe, della linea che nel 1804 collegava Parigi a  Milano transitando per Dijon, Lyon e Torino. Da cui appunto il nome che è rimasto al Colle.

In 5 kilometri di lieve discesa  si arriva a Valloire (1.430m) stazione sciistica importante, con una notevole Chiesa barocca.

Fra strappi e falsopiani si procede in un ampio vallone. La arrampicata in quota è spezzata da un lungo falsopiano di tre chilometri, al termine del quale la strada riprende definitivamente pendenza.  Tutta la prima parte della salita, circa 10 kilometri, è una lunga risalita della Valle con poche curve, mentre le montagne attorno assumono via via un carattere sempre più magnificente, dominate dalle creste del Grand Galibier. Al Rifugio di Plan Lachat (1.961m), si lascia a sinistra la strada sterrata (che sale al Col de la Pare ed al Camp des Rochilles) e superato un ponticello sul torrente Valloirette,  la strada si impenna improvvisamente con 4 stretti tornanti senza protezioni;  si oltrepassa così il muro di parete rocciosa che sbarra il vallone con una  sequenza impressionante di tornanti che si arrampicano sulla montagna.

Alle  Granges du Galibier, a 2.301 metri di altitudine, è impossibile non emozionarsi  passando accanto al  Monumento a Marco Pantani eretto nel punto esatto cui,  il 27 luglio 1998, il Pirata scattò, andando in fuga al Tour, in una giornata caratterizzata  da un terribile meteo quasi invernale, per arrivare poo al traguardo di Les Deux Alpes con oltre 9 minuti sul suo rivale Ullrich. Impresa che gli valse la vittoria a Parigi e che segnerà per sempre la storia del Grande Ciclismo.

Da questo punto mancano ancora 5 kilometri alla vetta. Una serie di curve porta all’imbocco settentrionale del tunnel, regolato a senso unico con semaforo e vietato a pedoni e ciclisti. Ma alla strada, che è stata realizzata fra 1880 e 1881,  nel 1976, viste le condizioni precarie del tunnel che ne imposero la chiusura (venne riaperto nel 2001), furono aggiunti sui due versanti altri due kilometri , determinando così il passaggio più alto a 2.646 metri.

La sommità del valico, uno stretto piazzale, divide i Dipartimenti della Savoia e delle Hautes-Alpes. Il panorama è da togliere il respiro, ed è ancora più spettacoloso se si sale al vicino belvedere a quota 2.704 . A est domina la vetta del Grand Galibier (3.229 m.), a nord, dietro il Ghiacciaio della Vanoise si si scorge il Massiccio del Bianco. Di fronte, guardando alla discesa verso sud, lo spettacolo è dato  dalla Meije (3.983 m.) e della Barre des Ecrins (4.103 m.), due montagne dal profilo inconfondibile.

 

Col du Galibier – Col du Lautaret – Colle della Scala

La discesa, ripidissima e senza protezioni, dopo un kilometro arriva allo sbocco sud del tunnel, dove ci sono anche lo Chalet del Colle e il Monumento a Henri Desgrange, creatore del Tour.

Con altri 8 kilometri circa di discesa molto morbida si arriva al Col du Lautaret a 2.058 metri. Qui se si gira a destra si va verso l’Oisans, nella Valle della Romanche, mentre a sinistra ci si dirige verso il Briançonnais, nella Valle della Guisane. E il passaggio fra Alpi Nord e del Sud, fra i massicci dell’Arves e degli Ecrins. Crocevia per Grenoble o verso il sud della Francia. 

Al Colle si trovano il rinnovato Hotel ottocentesco Des Glaciers e la sede del punto visite del Parco Nazionale degli Ecrins; da vedere la Stazione Alpina Joseph-Fourier. Una struttura del CNR francese e della Università di Grenoble , con lo chalet-laboratorio, il suo giardino botanico che ospita oltre 2.000 specie botaniche montane europee e di tutto il mondo.

La discesa dal Lautaret è comoda fra ampi pratoni e in circa 25 kilometri – superando le due gallerie paravalanghe che non sono più percorse perché la strada oggi ha una nuove sede – si arriva agevolmente a Monetier Les Bains. Località a 1.470 metri, centro termale, ovviamente scoperto dai Romani, sul percorso della antica Via Domitia che collegava la pianura italica ad Arles.

Da qui ancora qualche kilometro di breve discesa e si arriva alla rotonda che porta a Briançon, di cui si apprezza già da lontano il profilo della Ville Vauban, la cittadella fortificata, Patrimonio dell’Unesco con suoi Forti sovrastanti.

E’ una città con storia pluirimillenaria, che va oltre la romana Brigantium, sorta sulla Via Domizia che attraversando le Alpi al Colle del Monginevro, seguiva la Valle della Durance da Briançon puntando al mare. Briançon fu poi capitale dei 5 Escartons, un territorio che dal 1343 sino al Trattato di Utrecht, del 1713, in cinque valli diverse delle Alpi Cozie godette di piena autonomia amministrativa: Briançonnais, Oulx In Alta Valle Susa, Casteldelfino in Val Varaita, Pragelato in Val Chisone, ed il Queyras. Una vera Repubblica alpina. Fu poi la cittadella militare che oggi vediamo, plasmata dal Maresciallo di Francia, Sébastien Le Prestre, Marchese di Vauban, uno dei più grandi ingegneri militari di tutti i tempi, e una delle maggiori figure del periodo del Re Sole.

Impossibile non fare una sosta e visitare il centro della Cittadelle Vauban, animata da botteghe e locali, coi suoi ponti, la sua ripida gargouille, dove l’acqua scorre nel centro della pavimentazione a blocchi di pietra scavati.   

Dai 1.326 metri della rocca fortificata si può ripartire in direzione Colle del Monginevro , con i suoi 1.850 metri  ultima salita del Tour e rientrare in Italia Via Clavière e Cesana Torinese. 

Noi proponiamo ai biker il rientro attraverso la Val Clarée ed il Colle della Scala 

Usciti da Briançon dopo un paio di Km si svolta a sinistra per la Val Clarée, attraversando in un lungo falsopiano i villaggi di Val des Pres e Plampinet, prima di Nevache (che vale una visita) si svolta a destra e si risale sino ai 1.762 m. del Colle della Scala, il più basso valico fra Italia e Francia. Si percorrono alcuni Km di un verdissimo pianoro in una valle magnifica circondata da guglie dolomitiche, per poi buttarsi letteralmente in discesa sulla splendida Valle Stretta e attraverso la frazione Melezet raggiungere Bardonecchia.  

Si torna quindi a Susa lungo la Statale Monginevro, il consiglio è di prenderla con comodo, attraversando i paesi di Salbertrand, Exilles all’ombra del suo maestoso Forte, naturalmente a passo d’uomo.

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