I Tour dei Forti del Moncenisio MTB /E-MTB (Gran Croce – Forte Varisello – Forte Pattacreuse – Forte Roncia – Batteria La Court – Gran Croce)

MTB / E-MTB

Come per il precedente questo vero e proprio “Tour dei Forti” italiani inizia dalla Gran Croce per salire sulla Diga artificiale. Al fondo di questa si sale per meno di un Km per raggiungere il Forte Varisello a quota 2.105 m., eretto ostruito tra il 1877 ed il 1883 l’imponente Forte Varisello, era in quel periodo l’opera principale difensiva e sede del Comando di piazza del Moncenisio. Un’opera in pietra a fossa, a tracciato poligonale, con doppio ordine di casematte, con un ampio fossato lungo tutto il perimetro, tranne il fronte occidentale, che guarda il lago da un ripido versante. 

Già ritenuto superato prima della WWI vene sottoposto a prove di tiro da moderne artiglierie italiane che ne dimostrano la ridotta capacità difensiva

La Strada Bivio Forte Varisello – Forte Pattacreuse 

La strada originaria lunga circa 9 Km fu realizzata nel 1897 per costruire la Batteria fortificata della Pattacreuse – una batteria di protezione poligonale dotata di un fossato di protezione di 3 lati, terminata nel 1899 e si dipartiva dalla Gran Croce risalendo a sinistra fronte forte. Quel tratto oggi è quasi inglobato dalla proliferazione di ontani verdi; dopo due traversoni e un tornante si unisce in un trivio che raccorda la strada sulla diga a quella ex militare che sale al Forte Varisello e quella che costeggia il lato sinistro orografico del Lago del Moncenisio dove passato l’incrocio per il Malamot la strada si snoda in un lungo trincerone protetto alto circa due metri, sino a incrociare il bivio per il Forte Pattacreuse. 

Una bretella più alta d’epoca successiva, che parte dal quadrivio del Malamot da quota 2.050 m circa, dopo un poco meno di 2.000 metri la interseca poi all’incirca all’altezza della nuova kilometrica 2, dove la strada prosegue in trincerone,  supera un bel ponte sul Rio di Coumba Borgna, poi sale lungo il versante rientrando a sinistra fino alla kilometrica 4 e da qui con spettacolari e ardite scale a tornanti sovrapposti e muraglioni a grosse pietra a secco sale rapidamente di quota per poi portarsi a ovest sino a quota 2.420 dove si trovano il Vecchio Forte della Pattacreuse, i suoi trinceramenti n pietra, insieme alle opere moderne e ai bunker in cemento del Vallo Alpino che lo avevano riarmato, con una articolata batteria in caverna e postazioni di mitragliatrici, sopra il vallone del Piccolo Moncenisio e dirimpetto al Forte Francese della Petite Turra e della sue postazioni a quota più elevata, che avevano reso già inizio ‘900 obsoleto e inutile il forte della Triplice 

Considerando le due varianti di accesso questo tratto ha uno sviluppo complessivo è di circa 9 Km con tratti a pendenza quasi zero e altri anche superiori al 15%. 

La strada si presenta in buone condizioni salvo qualche caduta di muri di contenimento, di qualche grosso masso e fessurazioni all’incirca sino all’inizio della “scale” dove c’è quel che resta di una sbarra per bloccare i mezzi a motore posizionata negli anni ‘80. 

Qui il fondo è sconnesso, con qualche perdita di continuità e massi di invasione, superato invece questo tratto di circa un Km e mezzo il fondo è invece in buone condizioni sino al forte. 

I muraglioni e i tornanti nel vallone di Coumba Borgna sono il tratto architettonicamente più interessante e spettacolare.

I più esperti potranno scendere dal Forte verso il Lago dapprima su single track poi utilizzando tratti carrarecci. L’itinerario proposto invece rientra intorno al lago dalla strada di salita per riconnettersi al “Tour du Lac”.

Come nell’itinerario precedente quindi si percorrere la strada del Piccolo Moncenisio sino a ricongiungersi alla D1006 e rientrare verso Plain des Fontainettes. Ma poco prima del curvone a U rovesciato si svolta a sinistra e si prende lo sterrato del “Sentiero dei 2.000” e in meno di 3 Km si raggiunge il forte.

Il Forte Roncia a quota 2.294 m. è l’opera meglio conservata delle fortificazioni ottocentesche in pietra  dell’Altipiano del Moncenisio, anche grazie a un recente restaro.

Fu costruito fra il 1877 e il 1880 con la caratteristica pianta semicircolare, a due piani interrotta a sud est da un corpo quadrato in cui si apre l’ingresso, preceduto da un taglio nel terrapieno e da un ponte levatoio che attraversa il fossato.. Il Forte era servito da due rotabili, di cui una saliva da ovest e l’altra da est; oggi unite nel citato “Sentiero dei 2000” e fu disarmato nel 1915. Successivamente, nel 1934, fu reso nuovamente attivo e utilizzato come caserma per 180 uomini al servizio delle circostanti opere del Vallo Alpino.

Proseguendo lungo la rotabile a monte della strada internazionale verso est fra le opere residuate del Vallo Alpino con qualche passaggio su facile sentiero si arriva ai resti della Batteria La Court a quota 2.090

Una batteria corazzata realizzata fra il 1905 e il 1910 al Moncenisio sulla sommità del massiccio roccioso della Court, posto al termine sud-est del pianoro del Moncenisio, subito a monte della Piana di San Nicolao. Venne distrutta a fine WWII dalla Wermacht. Era la gemella della Batteria del Paradiso (che si trovava dove è stata scavato il materiale per realizzare la Diga artificiale); opere costruite in quanto i forti ottocenteschi in pietra non erano più funzionali a reggere un eventuale attacco da parte della Francia attraverso la Valle di Susa.  

Era servita dalla “strada militare bivio strada Batteria Paradiso-Casermette presso Finestre-Batteria La Court”, che la collegava con la vicina batteria Paradiso attraverso il Colle delle Finestre, dove era stata edificata la caserma sede del presidio – ancora visibile – delle opere circostanti; dalla batteria Paradiso si raggiungeva, tramite la “strada militare bivio Forte Cassa-Batteria Paradiso”, il sottostante forte Cassa oppure, tramite la “strada militare Batteria Paradiso”, la Piana di San Nicolao. 

Da qui lungo la viabilità attuale sterrata e il rettilineo che porta alla Dogana si rientra al punto di partenza.

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